Rassegna stampa
Cyrano de Bergerac
“Avvincente, efficace, toccante, semplice, immediato e duraturo, nel segnare la memoria di un pubblico conquistato e generoso di caldi, veri, applausi.”
(Maura Sesia – www.sipario.it)
“…si ride e ci si commuove, con Jurij Ferrini umanissimo Cyrano, con il suo stile scevro da fronzoli e manierismi.”
(Roberto Canavesi – www.teatroteatro.it)
“Il Cyrano de Bergerac di Jurij Ferrini che fa innamorare Torino…”
(www.solosapere.it)
“Due ore di spettacolo in cui si ride, ci si commuove, si attende in trepidazione lo sviluppo degli eventi, con un umanissimo Cyrano interpretato da Jurij Ferrini, che qui riconferma ancora una volta la sua natura di capocomico. Attore fra gli attori, si mette in testa e fa da guida alla compagnia nell’avventura del testo di Rostand, in questo suo allestimento efficace e immediato, privo di manierismi. Insomma, da vero Cyrano, con la sua bravura una volta di più Ferrini non perdona e tocca le emozioni degli spettatori, conquistandoli e strappando loro sinceri applausi”.
(Federica Pezzoli – www.estense.com)
“Seguendo una scelta stilistica che caratterizza con forza il suo lavoro, Jurij Ferrini ha costruito uno spazio scenico popolato da pochi elementi, insieme funzionali e simbolici, dai ritmi serrati. Altrettanto essenziale e priva di manierismi è la recitazione sua e del bel cast che lo affianca. Il risultato è uno spettacolo avvincente ed efficace, che arriva al pubblico in modo immediato, di una intensità difficile da dimenticare”.
(articolo non più on line)
“Un Ferrini regista e mattatore davvero convincente nei panni logori dello smargiasso e tenero, sanguigno e poetico Cyrano, perno guascone ed assoluto della pièce di Rostand, ridotta ad un unico lungo atto: una pièce tutta d’un fiato, verrebbe da dire. Jurij Ferrini dà forza all’attualità di un testo che ha molte letture, è vecchio e nuovo insieme. Un testo che strappa applausi ripetuti dopo l’ultimo afflato sofferto, molto credibile, realistico del protagonista. Muore, infatti, davvero in maniera credibile Jurij-Cyrano, con la bocca che cerca disperatamente l’aria. E ci si dimentica del grande naso. Il pubblico, come Rossana, archivia il mostro e vede solo la nobiltà d’animo, la purezza interiore, non oscurata dalla beffa della morte poco onorevole. Avrebbe dovuto perire in battaglia Cyrano! Invece…”
(articolo non più online)
“Jurij Ferrini, con un’intensa interpretazione di Cyrano. Mobilissimo e penetrante, ha giocato col turbinio delle parole, qui importanti come nel teatro shakespeariano, e scavato la parola scenica di verdiana memoria, con sensibile scioltezza, ha usato la spada con mirabile destrezza, ha catturato il silenzio della platea con l’effluvio di versi d’amore, favoriti dal buio, diretti con voce suadente all’estatica Rossana, pronta ad accogliere quel bacio come un apostrofo rosa messo tra le parole…t’amo… Grande Rostand, grande Ferrini”.
(www.teatrionline.com)
“L’emozione del capolavoro immortale, fatta pulsare dall’allestimento di Jurij Ferrini, colpisce nel segno e si imprime nella memoria. […] Ecco – con una scelta apparentemente semplice, ma di quella semplicità che si accende di genio – che davanti a noi si svolge (asciugata da ogni orpello) la vicenda di questo spadaccino colto vittorioso nei duelli, ma sconfitto in amore. Disancorato dall’elemento scenico, tutto prende vita nelle nostre menti, attraverso le schermaglie verbali e gli incontri/scontri tra i personaggi. Vince il potere della parola, l’armonia della scrittura, la spazialità registica (sottolineata da un ottimale studio sulle luci), l’interpretazione e l’immaginazione dello spettatore, lasciata libera di colmare, collegare, sorvolare. Un racconto in versi che cattura, comunica, scorre veloce, appassiona. Ed ecco che l’etichetta pop prende la duplice forma di “per tutti” e “con il botto”!
(Omar Manini – linx.whipart)
“La voce prende il sopravvento, le parole si dipingono vette di grande umorismo o toccano lirismi sentimentali di una purezza cristallina. Tutto il cast ruota omogeneo e collaudatissimo al servizio di un testo più vissuto che recitato, con una passione totalizzante che si mette al servizio di un pubblico considerato come parte attiva nel completamento della messinscena, nella chiusura del cerchio compositivo. Così il Cyrano di Rostand, diviene per un attimo quello ammirato, modellato, plasmato di Ferrini e si consegna come un preziosissimo regalo ad ognuno di noi, diventando, indissolubilmente il nostro Cyrano. E quella morte finale, resa da Ferrini così terrena e pulsante, quasi insostenibile, lo consegna all’immortalità del ricordo di ciascuno”.
(www.cremaonline.it)
“Quella di Cyrano è una commedia dell’arte che ci riporta a quando il mondo del teatro, e non solo, parlava in rima; che ci riconcilia con la bravura dell’attore, anzi del mattatore, come Ferrini dimostra di essere, come attore, come traduttore, come regista. Bravi anche gli altri interpreti che si muovono nel loro ruolo con misura e funzionalità fra pochi simbolici elementi scenografici. Alla fine applausi convinti degli spettatori che hanno riempito il teatro per assistere ad uno spettacolo avvincente e di grande intensità”.
(articolo non più on line)